- 08/10/2015
- Notizie di settore
L'incontro con l'architetto Giulio Manzoni ci permette di identificare le caratteristiche che un Industrial Designer deve avere per progettare prodotti polifunzionali per il settore degli accessori e componenti per l'industria del mobile. Tra questi spicca senza dubbio la competenza, l'amore per la ricerca, l'esperienza e la passione per il proprio lavoro.
L’architetto Giulio Manzoni opera da quarant’anni prevalentemente nel campo dell’Industrial Design con particolare attenzione alle nuove tecnologie ed allo studio di nuovi materiali, prediligendo la progettazione di prodotti polifunzionali.
La continua ricerca e lo sviluppo della propria capacità inventiva lo hanno portato a realizzare prodotti innovativi che hanno contribuito alla storia del mobile. Ha collaborato infatti con apprezzate aziende italiane e straniere tra le quali B&B Italia, Campeggi, Clei, Flexform, F.lli Longhi, Salice, Atim, Pozzoli e PB.mek.
I suoi progetti multifunzionali hanno ottenuto premi e riconoscimenti: la parete-libreria morbida, autoportante con letto “Ercolino” per Campeggi gli è valsa il Design Award Professional - c DIM- di Valencia; il letto scrivania “Riletto” per Oggioni ha ricevuto il premio Leonardo del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
L’architetto Manzoni è titolare di un centinaio di brevetti d’invenzione industriale.
Quali sono le qualità che un designer deve avere per progettare prodotti funzionali e innovativi?
“La progettazione di un elemento che caratterizza un mobile e che in molti casi ne determina un accrescimento di funzionalità deve risponde a bisogni reali; un progettista non può proporre vere soluzioni innovative senza passione e ricerca, senza una conoscenza approfondita dei materiali, delle nuove tecnologie, delle caratteristiche produttive dell’azienda.
Conoscenza e passione permettono di trovare soluzioni innovative che conferiscono al progetto una forte identità in costante equilibrio tra funzionalità ed estetica.
La vera professionalità è, secondo me, la capacità di valorizzare al meglio i materiali cogliendone non solo le potenzialità espressive, ma quelle caratteristiche intrinseche in grado di garantire al progetto una qualità totale”.
In un contesto attuale in cui la conoscenza e la passione non sembrano godere di grande autorevolezza, la storia professionale dell’architetto Manzoni testimonia l’esatto contrario.
Quali sono i fattori determinanti per un rapporto di collaborazione con l’azienda cliente?
“Importante è trovare un’azienda che creda nell’innovazione, che abbia voglia di investire in stampi, in simulazione al computer, in tempo, in tutte quelle attività che servono a raggiungere l’obiettivo finale, ovvero un prodotto innovativo. Ne è un esempio la collaborazione con la PB.mek, azienda che mi ha supportato in tutto e che mi ha seguito con grande entusiasmo. Quell’entusiasmo che, unito alla passione per il proprio lavoro, determina il successo di un prodotto”.
Intervista a cura di Raffaella Busecchian