
Fondazione Symbola e ADI Associazione per il design italiano promuovono un’interessante iniziativa rivolta ai giovani designer: dal 14 marzo il sito www.symbola.net ospita infatti la rubrica "Nuove Geografie del Design" con l’obiettivo di tracciare una geografia del futuro del design italiano.
Spazio a nuovi progettisti
Coordinata da Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola e Carlo Branzaglia, membro del Consiglio Direttivo ADI, la rubrica presenta ogni settimana il volto, le storie di giovani designer e i loro percorsi di ricerca e innovazione. Un viaggio che esplora come il design oggi spazi dal prodotto al servizio, dai materiali sostenibili alle tecnologie digitali, dalla mobilità del futuro all'abbigliamento per ambienti estremi, fino ai nuovi modelli di business e welfare aziendale.
L'iniziativa, che segue il lavoro avviato nel 2024 con la rubrica “35 designer under 35”, proseguirà fino al 12 giugno, data di apertura del Seminario Estivo di Symbola a Mantova, con l'obiettivo di dare spazio a una nuova generazione di progettisti che cercano di rispondere alle grandi sfide del nostro tempo: crisi climatica, transizione digitale, trasformazione sociale ed economica.
Le dinamiche del design che verrà
La rubrica "Nuove Geografie del Design” si propone quindi come una mappa aggiornata dell'innovazione italiana nel design tra startup che sviluppano prodotti smart, studi di design che sperimentano nuove forme di artigianato avanzato, grandi agenzie e imprese impegnate nel cambiamento.
Come afferma Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, "il design è strategico per sviluppare una nuova generazione di prodotti che, nel segno della bellezza, rispondano ai dettami dell'economia circolare: efficienza, minore impiego di materia ed energia, riciclabilità, riutilizzabilità".
“Una associazione di filiera come ADI – dichiara Luciano Galimberti, presidente ADI - non può che essere interessata a seguire uno scandaglio sulle giovani generazioni e le loro dinamiche professionali, osservatorio privilegiato per capire le dinamiche del design che verrà”.