“Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia” è il titolo di una ricerca realizzata dal Politecnico di Milano e presentata alla Borsa di Milano nell'ambito del convegno “The future, today” promosso da FederlegnoArredo e Rilegno, il Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno.
Molto interessanti i risultati emersi dalla ricerca sulla filiera basata sul recupero e il ricliclo del legno post consumo in Italia: un impatto economico stimabile in circa 1,4 miliardi di euro, 6mila posti di lavoro e un risparmio nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.
Il Consorzio Rilegno è un sistema basato su 400 piattaforme di raccolta private, diffuse sul territorio, 14 impianti di riciclo, 4.400 comuni convenzionati; ogni anno il Consorzio recupera e avvia al riciclo circa 2 milioni di tonnellate di legno derivante dagli imballaggi e dalla raccolta differenziata urbana.
Il professore Giovanni Azzone, Ingegnere e Professore ordinario di Impresa e decisioni strategiche al Politecnico di Milano, presentando la ricerca ha spiegato come il rapporto abbia analizzato i diversi attori economici coordinati dal Consorzio Rilegno e il processo che ha portato a raccogliere nel 2017 oltre 2,5 milioni di tonnellate di legno. Diversamente da quanto avviene in altri Paesi, dove il legno post consumo viene bruciato per produrre energia, in Italia, grazie al Consorzio Rilegno, si riesce a rigenerare e quindi riutilizzare quasi il 30% degli imballaggi recuperati e di riciclare il resto, consentendo di produrre pannelli per l'arredo senza bisogno di usare altro legno “vergine”.
Conseguenze positive anche in termini ambientali con un notevole risparmio nel consumo di CO2.
“Come dimostra lo studio realizzato dal Politecnico di Milano – ha affermato il Presidente di Rilegno, Nicola Semeraro - in poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del legno ha creato una “nuova” economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione. Questo sistema inoltre ha creato valore per l’intera filiera del legno-arredo, garantendo all’industria del mobile, attraverso la fornitura del pannello truciolare, un’importante quantità di materia che ha permesso di non “consumare” e importare legno vergine”.
Il settore legnoarredo e la sostenibilità
Il settore legnoarredo è già da tempo molto sensibile ai temi legati all'eco-sostenibilità. Molte aziende hanno intrapreso due diversi percorsi di sviluppo per quanto riguarda la sostenibilità: il primo punta su design e progettazione scommettendo su prodotti sempre più eco-compatibili, utilizzando materiali riciclati, riciclabili e con il minore impatto ambientale. Il secondo riguarda le aziende e le fasi produttive: molte aziende sono già eco-sostenibili, hanno migliorato la qualità del lavoro, utilizzano energie rinnovabili e smaltiscono i rifiuti in modo da poterli recuperare.
“La filiera italiana del LegnoArredo è la migliore al mondo per percentuali di riciclo - ha spiegato Emanuele Orsini, presidente FederlegnoArredo - oltre il 95% del legno raccolto viene riciclato all’interno della filiera: i pannelli sono costituiti quasi totalmente da legno recuperato, particolarità che rende la filiera italiana unica al mondo”.
Ha poi segnalato l'accordo tra FederlegnoArredo e Rilegno per agevolare il ritiro e il riciclo degli arredi da dismettere nella pubblica amministrazione. Le aziende associate a FederlegnoArredo avranno infatti la possibilità di affidare questo compito a Rilegno che, attraverso una società controllata e iscritta all'Albo gestori ambientali, provvederà a ritirare e avviare al riciclo tutto questo materiale tramite il network di piattaforme che aderiscono al Consorzio.