- 19/02/2024
- Economia e marketing
In occasione della conferenza stampa del Salone del Mobile.Milano 2024 sono stati presentati i preconsuntivi 2023 elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su dati Istat.
Il fatturato 2023 della filiera legno-arredo si attesta a 52,6 miliardi di euro registrando un calo complessivo dell’8,1% sul 2022. Questo risultato deriva principalmente dal mercato interno a 32,7 miliardi di euro (62% del totale) che registra un andamento negativo (-10,1%) ma che tocca anche l’export (-4,5%) con un fatturato che sfiora i 20 miliardi di euro (38% del totale).
Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo spiega come nei primi undici mesi del 2023, la produzione industriale dei mobili registri un -5,3% e quella del legno un -14,8%. Si è prodotto meno anche se i fatturati sul’22 sono rimasti comunque più alti rispetto al 2019 per l’aumento dei prezzi (mobile +6,5%) e di conseguenza i margini delle aziende si sono ridotti.
“È bene comunque evidenziare – conclude Feltrin - che uno dei fattori che ha causato la flessione della filiera nel suo complesso è anche il calo fisiologico della domanda interna, dopo due anni di crescita eccezionale, dovuta soprattutto al venir meno della spinta che i vari bonus edilizi hanno dato al settore e il cui progressivo ridimensionamento continuerà a incidere negativamente sui risultati della nostra filiera”.
Macrosistema arredamento e legno
Dopo aver sfiorato i 29 miliardi di euro nel 2022, il fatturato del macrosistema arredamento nel 2023 si ridimensiona leggermente arrivando a 28 miliardi di euro con una flessione totale che si attesta al 3,4% e una differenza molto contenuta tra mercato interno (13,2 miliardi di euro) con un -3,2% ed export (circa 15 miliardi di euro) a -3,6%, ma la cui quota sul fatturato totale rimane stabile al 53%.
Porro, letto Makura, design Piero Lissoni
Peggiori i dati relativi al macrosistema legno dove si registra un calo del fatturato ancora più marcato (-11,6%) che tocca così quota 21,4 miliardi di euro; mentre le esportazioni calano del 7,3% raggiungendo 5,1 miliardi di valore, il mercato interno sfiora i 16,3 miliardi e arretra addirittura del 12,8%. A questo si aggiunge il commercio legno che nel 2023 raggiunge i 3,2 miliardi di euro di fatturato con una variazione percentuale pari al -20%.
Una situazione geopolitica difficile
In una filiera come quella italiana del legno-arredo, particolarmente votata all’export, le guerre in corso, gli equilibri geopolitici in divenire e ora anche la recente crisi del canale di Suez incidono profondamente su più fronti. Si pensi che ammonta a circa 2,5 miliardi il valore dell’export della filiera legno-arredo sulla rotta del Mar Rosso mentre l’import è pari a circa 1,9 miliardi. Dai costi triplicati dei container, che ricadono a valle sul costo dei prodotti finiti, all’energia che nei primi mesi del ’24 è tornata ad aumentare, il prezzo del legno invece dopo aver raggiunto un picco ad ottobre 2022 ha iniziato a calare, anche se molto lentamente. Gli ultimi dati a disposizione evidenziano infatti che nel periodo gennaio-novembre’23 l’aumento del legno risulta ancora dell’1,2% sullo stesso periodo del ‘22.
Dati export: un puzzle complesso
Gli Infodata del Centro Studi FederlegnoArredo su dati Istat evidenziano che per l’export la Francia risulta ancora in testa (2,7 miliardi di euro) a +0,6%, seguita dalla Germania, (1,8 miliardi di euro) alle prese con una pesante crisi interna, a -6,4%. Gli Stati Uniti (1,7 miliardi di euro) scendono al terzo posto dopo due anni di crescita sopra la media nei quali avevano superato la Germania, con un pesante -13,2%. La Cina, ancora salda al settimo posto (458 milioni), registra un -19,1%, rivelandosi la peggiore performance tra le prime 10 destinazioni della filiera. Per trovare un segno positivo dopo la top ten si deve scendere alla 12esima posizione degli Emirati Arabi Uniti (307 milioni di euro) a +3,3%; segue la Russia (246 milioni) a -7,4% e il Canada, 15esimo (221 milioni) a -14,5%, mentre l’Arabia Saudita (185 milioni) è a -1,9%.
“Un puzzle complesso – commenta il presidente Feltrin – in cui mercati entrano, mercati escono in lassi temporali brevi a cui non eravamo abituati solo fino a pochi anni fa. La nostra filiera fatta soprattutto di piccole e medie imprese, come abbiamo sempre detto, ha proprio in questi fattori la flessibilità e la velocità per adattarsi ai cambiamenti. Ma questo non significa che sia facile, che non richieda sforzi, investimenti e visione. Come Federazione siamo sempre al lavoro per individuare gli strumenti di supporto agli imprenditori in fasi tanto complesse, facendoci portavoce verso le istituzioni nazionali ed europee delle loro istanze, per raggiungere obiettivi comuni che facciano gli interessi del nostro tessuto imprenditoriale e del Paese al tempo stesso”.
Cucine: un settore in controtendenza
Dopo aver sfiorato i tre miliardi di euro nel 2022, grazie a un ottimo andamento sia della produzione per il mercato nazionale (2 miliardi) sia delle esportazioni (1 miliardo), nel 2023 le cucine, in controtendenza rispetto agli altri comparti dell’arredamento, si mantengono sostanzialmente sugli stessi livelli. Il fatturato alla produzione (3 miliardi) registra infatti una contrazione contenuta, pari al -2%, determinata dalla flessione della produzione per l’Italia (-3%).
Stabile risulta invece l’export: nel periodo gennaio-ottobre, i primi due mercati, Francia (165 milioni di euro) e Stati Uniti (119 milioni di euro), fanno registrare rispettivamente un +0,1% e un +5,8%. Terzo mercato la Svizzera (59 milioni di euro) che registra un -1,5%.
Aran Cucine, CUCINAnD'O by Davide Oldani
“In base a quanto dichiarato da un campione rappresentativo di aziende, il comparto auspica un recupero sui mercati esteri soprattutto nella seconda parte del 2024, anche in previsione di Eurocucina” aggiunge Edi Snaidero, consigliere incaricato del Gruppo Cucine di FederlegnoArredo. “L'aspettativa è di un'edizione di conferma, in cui verrà presentata molta della ricerca compiuta negli ultimi anni dal settore, con una maggiore integrazione col mondo degli elettrodomestici, soprattutto in tema di ottimizzazione, personalizzazione degli spazi e sostenibilità”.
Arredobagno: si prevede un recupero nel 2024
Grazie al forte dinamismo del settore residenziale, anche il 2022 è stato per l’arredobagno un anno di crescita (+9,1% sul 2021). Nel 2023 il settore arretra del -2,2% pur mantenendosi su livelli ancora ben sopra il pre-Covid, con un fatturato di 4,3 miliardi di euro. Flette l’export (-5%), che con un valore di 1,7 miliardi rappresenta il 40% del fatturato totale, mentre si mantengono stabili le vendite sul mercato interno, che valgono 2,6 miliardi.
Skinny, la nuova collezione di lavabi di Scarabeo Ceramiche, design Niccolò Adolini
“Per quanto riguarda le previsioni per il 2024, le aspettative sono di un recupero dettato anche dall'avvicinarsi del prossimo Salone Internazionale del Bagno di aprile, nell'ambito del Salone del Mobile.Milano, luogo d'incontro per eccellenza della design community internazionale, e momento in cui le aziende avranno modo di capire i mercati potenziali e intravedere nuove prospettive di crescita” spiega Elia Vismara, presidente Assobagno di FederlegnoArredo. “Oggi il bagno è un concept totalmente integrato: il mercato ci chiede funzionalità, sostenibilità, flessibilità e un servizio alla clientela molto forte, e l’arredobagno italiano si presenta al suo appuntamento più importante promettendo un'esperienza all'insegna della qualità”.