- 19/12/2017
- Economia e marketing
Alla luce dei risultati della tradizionale indagine congiunturale l’andamento delle tecnologie per la lavorazione del legno e l’industria del mobile registra risultati molto positivi. I dati elaborati dall’Ufficio studi Acimall, l’associazione confindustriale che rappresenta le imprese del settore, evidenziano come il terzo trimestre 2017 si sia chiuso con una crescita degli ordini del 42,9 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (era il 31,9 per cento nel periodo aprile-giugno, sempre confrontando il trimestre di quest’anno con l’analogo periodo dell’anno precedente).
Ottimo l’andamento delle commesse dall’estero, che arrivano a una crescita del 51,5 per cento (il 34,8 nel trimestre precedente); bene anche l’Italia che, dopo la stasi di inizio anno, dovuta essenzialmente alle attese per le circolari applicative dei più recenti interventi governativi in materia di “Industria 4.0”, ha visto gli ordini in aumento del 19,7 per cento (era il 18,7 nel secondo trimestre).
Gli effetti delle misure a sostegno dell'industria di filiera fanno pertanto sentire i propri benefici in modo evidente, a vantaggio sia delle industrie fornitrici di tecnologia sia di tutta la filiera che ricomincia a poter disporre di un parco macchine adeguato con il quale incrementare la propria competitività.
L'indagine dell'Acimall
L’indagine dell'associazione confindustriale dei costruttori di macchine per il legno e suoi derivati rivela un carnet ordini pari a 3,4 mesi (erano tre nel trimestre precedente). Stabile la variazione dei prezzi dal primo gennaio, rimasta all’1,1 per cento (era lo 0,9 al 30 giugno); ottima la variazione del fatturato, superiore del 17,5 per cento rispetto al periodo luglio-settembre 2016.
Un minore ottimismo emerge anche dall'indagine previsionale: il 32 per cento degli intervistati prevede per il prossimo futuro una crescita degli ordini dall’estero, mentre per il 68 per cento saranno stazionari. Secondo il 21 per cento del campione il mercato interno crescerà, per il 63 per cento sarà stabile, in diminuzione per il 16 per cento.