- 11/06/2018
- Economia e marketing
Indice
Le tecnologie italiane dedicate all'industria del mobile e alla lavorazione del legno e dei suoi derivati segnano un primo trimestre 2018 ancora molto positivo. Secondo la consueta indagine trimestrale dell'Acimall, l’Associazione costruttori italiani macchine ed accessori per la lavorazione del legno, i dati del primo trimestre 2018 confermano l'ottimo andamento del 2017, anno che ha segnato un valore della produzione in crescita del 10,5% rispetto all'anno precedente per un valore di 2,27 miliardi di euro, cifra eccezionale per il comparto.
Il periodo gennaio-marzo 2018 rivela una crescita del 19,2 % rispetto agli stessi tre mesi del 2017. E' ancora una volta l'export ad essere trainante per il settore con un +22,1% sul primo trimestre 2017; anche il mercato interno cresce anche se con valori meno eclatanti segnando però un ragguardevole 3,7%. In Italia il mercato sembra mostrare una sorta di periodo di riflessione dopo il boom di investimenti dei mesi passati sull’onda dei provvedimenti in materia di “Industria 4.0”.
Positivo anche il carnet ordini di 3,4 mesi (erano 3,6 nel trimestre precedente), mentre i prezzi dal primo gennaio mostrano una leggera crescita (0,6 per cento).
Secondo l’indagine qualitativa redatta da Acimall sul primo trimestre 2018 il 65 per cento del campione ritiene positivo il trend della produzione, mentre è giudicato stazionario dal 29 per cento e in calo dal 6 per cento.
L'occupazione è giudicata stabile dal 35 per cento del campione, in aumento dal 53 per cento, in diminuzione per il restante 12 per cento.
Per quanto riguarda le giacenze sono ritenute stabili per il 65 per cento degli intervistati, in crescita per il 29 per cento, in diminuzione per il 6 per cento.
I risultati finora conseguiti fanno ben sperare le aziende italiane anche per il futuro dei prossimi mesi: il 41 per cento degli intervistati prevede un aumento degli ordini esteri, mentre per il 47 per cento saranno stazionari; in flessione per il 12. Per quanto concerne il mercato interno fiducioso il 23 per cento degli intervistati mentre il 65 per cento prevede che le vendite entro i confini saranno stabili e il 12 per cento è convinto che diminuiranno.