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- 21/02/2025
- Economia e marketing
I preconsuntivi 2024 elaborati dall’Ufficio studi di Acimall indicano che la produzione dell’industria italiana delle tecnologie per la lavorazione del legno si è attestata a quota 2,43 miliardi di euro, l’8,3 per cento in meno rispetto al 2023.
Questi risultati rivelano quanto sia ancora complesso il momento che anche questo settore sta attraversando e quanto abbiano inciso una somma di fattori negativi come le incertezze che hanno condizionato i provvedimenti dell'Industria 5.0, il perdurare dei conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese, cui si somma la stagnazione dovuta alla eccezionale domanda degli anni precedenti.
Negativi export e domanda interna
Risultano in calo sia le esportazioni (1,7 miliardi, meno 7,8 per cento) che la domanda interna (730 milioni, meno 9,5 per cento), mentre il crollo delle importazioni (180 milioni, meno 40,2 per cento) dimostra come l’offerta italiana sappia rispondere al meglio alla domanda di tecnologia.
Quest’ultimo dato di fatto sostiene la bilancia commerciale (1,52 miliardi di euro, meno 1,5 per cento rispetto al consuntivo 2023), mentre il consumo apparente si ferma a 910 milioni, il 17,9 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Questi numeri pongono comunque l’Italia nelle primissime posizioni della classifica della domanda di tecnologie per il legno sia a livello europeo che mondiale.
Come ha commentato Dario Corbetta, direttore di Acimall, l’associazione confindustriale che rappresenta le imprese del settore, "La situazione non è certamente positiva e il settore sta risentendo di una realtà temporaneamente sospesa prima dall’arrivo del Covid e successivamente dagli incentivi che hanno di fatto rinviato per un biennio i problemi strutturali del comparto. Uno scenario di cui ben si conoscono i contorni: carenza di manodopera, ritardi nel ricambio generazionale e tutte quelle sfide che la meccanica manifatturiera si trova ad affrontare, senza dimenticare le tensioni geopolitiche che hanno inevitabilmente rallentato l'export verso alcuni mercati".
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Elevata qualità dell’offerta tecnologica italiana
A proposito di esportazioni bisogna segnalare che nei primi nove mesi dell’anno Stati Uniti (129 milioni, meno 3,6 per cento sull’analogo periodo 2023), Francia (122 milioni, più 22 per cento) e Germania (92 milioni, meno 1,3 per cento) sono in testa alla classifica dei nostri migliori clienti, seguite da Polonia (74 milioni, meno 5,4 per cento), Spagna (56 milioni, più 7 per cento), Regno Unito (46 milioni, meno 28,7 per cento), Cina (45 milioni, più 16,8 per cento), Svezia (38 milioni, meno 11,5 per cento), Turchia (35 milioni, più 21,4 per cento) e Belgio (32 milioni, meno 13,4 per cento). Decisamente interessante l’andamento delle nostre esportazioni verso Cina e Turchia, realtà dove la produzione di macchine per il legno è decisamente cresciuta negli ultimi decenni tanto da farne dei competitor a cui guardare con attenzione. Ha aggiunto il direttore Corbetta: “I nostri costruttori riescono a consolidare ulteriormente il proprio ruolo in questi mercati e ciò dimostra non solo la qualità dell’offerta tecnologica italiana, ma quanto siano proprio le tecnologie più evolute a fare la differenza, anche se nel caso della Turchia occorre considerare la possibilità di eventuali triangolazioni verso altre destinazioni”.
A livello di competitività sui mercati mondiali l’Italia continua a giocare un ruolo di primo piano: se guardiamo alla classifica dei principali Paesi esportatori di tecnologie per il legno e l’arredo nel periodomanda interna.o gennaio-settembre 2024 è la Cina a confermarsi al primo posto, con un export che vale 1.827 milioni di euro, il 7,2 per cento in più rispetto allo stesso periodo 2023. Al secondo posto la Germania (1.807 milioni, meno 12,4 per cento) e al terzo l’Italia (1.138 milioni, meno 7,6 per cento).
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Germania, Cina e India migliori fornitori dell’Italia
In tema di import c’è da aggiungere che, a livello mondiale, gli Stati Uniti sono stati il miglior cliente dei fornitori mondiali, acquistando all’estero macchine e impianti per la filiera legno per un valore pari a 1.782 milioni di euro, lo 0,8 per cento in meno rispetto ai primi nove mesi del 2023. Al secondo posto la Germania (635 milioni di acquisti oltreconfine, meno 8,2 per cento), seguita dal Canada (486 milioni, più 8,4 per cento).
Tra i migliori fornitori dell’Italia, sempre nel periodo gennaio-settembre 2024, al primo posto troviamo la Germania con 48 milioni di euro (meno 48,5 per cento), seguita dalla Cina (23 milioni, meno 7 per cento) e dall’India (9 milioni, meno 49,8 per cento).
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