- 05/09/2022
- Economia, News e Fiere
Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, lancia un grido di allarme: “Se l’Europa e/o il Governo italiano non mettono in campo a strettissimo giro misure volte a bloccare gli aumenti ormai insostenibili di gas ed energia, devono essere consapevoli che tireranno il freno a mano a intere filiere produttive, fra cui quella del legno-arredo, che saranno costrette a fermare la produzione, a mettere i lavoratori in cassa integrazione e a perdere competitività sui mercati”.
Il rischio del black out della filiera legno-arredo
La situazione è precipitata nel giro di pochi giorni per la filiera del legno-arredo, a partire dai settori più energivori, come quelli dei produttori di pannelli che rappresentano il primo anello della filiera. Con il prezzo dei pannelli aumentato del 40% circa negli ultimi sei mesi e del 220% in 18 mesi, per il vicepresidente Paolo Fantoni, “Siamo entrati in un'area di marginalità negativa”.
“I nostri imprenditori – ha spiegato Feltrin - non hanno altra scelta se non interrompere le produzioni già dalle prossime settimane e chiedere la cassa integrazione per i propri dipendenti”.
Situazione grave confermata da Giacomo Badagnani, responsabile dello stabilimento della SAIB SPA, azienda produttrice di pannelli, che pochi giorni fa ai microfoni del Tg3 ha affermato: “Stiamo lavorando sottocosto. Gli aumenti di gas e luce non ci permettono di continuare con la produzione. Abbiamo aperto la cassa integrazione ed è già previsto quello che definiamo lockdown produttivo”.
Le richieste di FederlegnoArredo
“Credo sia nell’interesse di tutta la classe politica evitare che le tante filiere su cui si poggia il Pil italiano si fermino, altrimenti il futuro Governo dovrà occuparsi, per prima cosa, di rianimare un Paese con i battiti a zero. Per questo - conclude Feltrin - chiediamo oltre a un tetto europeo e/o italiano al prezzo del gas, il raddoppio del credito d’imposta per le aziende che hanno perso marginalità e fatturato e la salvaguardia dell’uso a cascata del legno, onde evitare che sia più conveniente bruciarlo anziché lavorarlo e produrre valore aggiunto. Le recenti aperture che sembrano giungere dalla Germania a un tetto europeo sono un segnale importante, uno spiraglio affinché si possa agire velocemente e in maniera determinata. Le imprese non possono più aspettare".
Dati primo trimestre 2022 positivi
E' interessante segnalare che i dati del primo trimestre 2022 per il settore erano incoraggianti. L'export delle regioni era infatti più che positivo secondo i dati elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo.
Analizzando l’andamento complessivo delle regioni italiane per la filiera legno-arredo le esportazioni sono quasi tutte in crescita con la Lombardia che, con una quota del 28%, si conferma la prima regione per valore esportato per la filiera legno-arredo, in aumento del 22,8% sul primo trimestre 2021.
Alla Lombardia seguono Veneto (+14,6%), Friuli Venezia-Giulia (+26,4%), Emilia-Romagna (+14,1%) e Toscana (+28,1%).