- 12/03/2021
- Economia e marketing
Secondo i Preconsuntivi elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo, la filiera italiana del legno-arredo chiude il 2020 con una contrazione del -10,8% rispetto all’anno precedente.
Dalle indagini della federazione sugli associati emerge che, dopo i risultati pesantemente negativi del primo semestre dell'anno, i mesi estivi hanno permesso di recuperare in termini di fatturati e vendite quanto perso in precedenza.
Per il mese di aprile 2020 si stimavano infatti perdite tra il 35 e il 45% rispetto ad aprile 2019, mentre a giugno si prevedeva una chiusura a fine anno del -16%. Grazie invece al rimbalzo estivo, la filiera legno-arredo è riuscita a contenere le perdite chiudendo a -10,8%.
“Dopo i dati pesantemente negativi del primo semestre dell’anno, già ad aprile si temeva un calo catastrofico, come confermato anche al nostro Monitor riferito a quel periodo. Questo per fortuna non si è avverato e, volendo leggere i preconsuntivi con lo sguardo rivolto al futuro e non al passato, potremmo dire che ci permettono di guardare al 2021 con cauto ottimismo. I vari comparti della filiera che rappresentiamo - commenta il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin - sono così diversi fra loro che ognuno ha vissuto e reagito alla crisi in maniera diversa. Certamente il Contract ha sofferto, e continua a soffrire, più di altri settori. Alberghi, aeroporti, luoghi pubblici chiusi hanno coinciso con una contrazione di spesa in questa direzione, mentre l’arredo casa ha beneficiato della permanenza forzata fra le mura domestiche”.
FederlegnoArredo: a fianco delle imprese
Il tessuto industriale italiano è composto da circa 73mila aziende in prevalenza Pmi. Per aiutare queste aziende in un anno così difficile, Federlegno si è battuta per la riapertura della produzione per non perdere posizioni a scapito di paesi competitor rimasti aperti e ha dialogato con le istituzioni per agevolare le imprese nell’accesso al credito perchè non fossero costrette a interrompere gli investimenti per l'Industria 4.0 e la sostenibilità. Proprio questi investimenti hanno aiutato a superare la crisi; senza questi il 2020 avrebbe registrato perdite molto più consistenti.
La flessione del fatturato totale è stata determinata sia dal mercato interno (-9,4%), ma soprattutto da quello estero (-13,1%). Positive sono state le numerose agevolazioni fiscali disponibili per il 2020 e il rinnovato interesse degli italiani per la casa.
Importazioni: una contrazione maggiore per il comparto Contract
Per quanto riguarda l'import (-14,7%) si nota una diminuzione più marcata rispetto alla produzione per il mercato interno, a dimostrazione del rallentamento dei flussi di scambio a livello globale, dovuti proprio all’emergenza Covid che non ha risparmiato nessun Paese e quindi nessun mercato.
Una contrazione più significativa ha colpito invece i comparti legati al mondo non residenziale, degli uffici, del retail e dell’hospitality. Non si registrano sostanziali differenze tra Arredo (-11%) e Legno (-10%) mentre subisce una maggior contrazione il Commercio legno (-14,0%) anche a causa di un progressivo e costante aumento del prezzo delle materie prime e di numerose difficoltà negli approvvigionamenti a livello globale.
Esportazioni: pesante rallentamento degli scambi internazionali
Le esportazioni della filiera legno-arredo nel 2020 hanno registrato una forte contrazione fino a maggio a seguito dei numerosi lockdown e del pesante rallentamento degli scambi internazionali, portando a un -13,1% complessivo. Francia, Germania e Stati Uniti si confermano i primi sbocchi commerciali per i nostri prodotti.
Oltre al fermo produttivo e alla chiusura delle aziende, nel primo semestre dell’anno, il macrosistema arredamento è stato fortemente penalizzato anche dalla mancanza del Salone del Mobile, evento leader mondiale che genera i più importanti ordinativi delle aziende. Il comparto più colpito è stato indubbiamente quello degli allestitori, con un -90% di fatturato perso a causa della cancellazione di tutte le fiere nazionali e internazionali.
“Adesso – ha concluso Feltrin - dobbiamo raccogliere tutte le nostre energie e idee e trasformare questa profonda crisi in un’opportunità, a partire dal tema del digitale, della sostenibilità, della formazione e dell’innovazione nelle nostre aziende. La pandemia ha rimesso la casa al centro, ebbene noi la rappresentiamo nella sua interezza e noi dobbiamo essere i protagonisti di questa svolta”.
Nella foto, stand di Rimadesio al Salone del Mobile di Milano (Ph. Luca Fiammenghi).