- 07/03/2022
- Economia, News e Fiere
Il settore legno-arredo registra risultati più che positivi (nel 2021 ha superato i valori di fatturato pre-Covid) e l’export del Made in Italy continua a crescere. Tuttavia FederlegnoArredo rivela che mancano all’appello 15mila figure professionali per tenere il passo con l'impennata della domanda, soprattutto operai specializzati e artigiani qualificati nella lavorazione del legno e di altri materiali per arredi.
Undici nuove figure professionali
Dirigente nei servizi di vendita e commercializzazione, responsabile della produzione industriale, responsabile acquisti, responsabile manutenzione macchine; designer; ebanista/falegname; modellatore di macchine utensili; tappezziere; responsabile macchine per la lavorazione del legno; addetto al montaggio dei mobili; operai e maestranze. Sono queste le undici figure professionali che, all’interno della filiera del legno-arredo, saranno maggiormente chiamate a interpretare, grazie a nuove competenze e attitudini, la transizione ecologica e digitale che le imprese dovranno mettere in atto.
Proprio per accompagnare le aziende nella ricerca e formazione delle figure adatte alla transizione ecologica e digitale, FederlegnoArredo ha aderito, insieme ad altre associazioni europee del settore, al progetto “Sawyer - Impatto della duplice transizione sull’industria del legno-arredo” promosso dalla Commissione UE che ha analizzato gli impatti della duplice transizione green e digital sul settore del legno-arredo a livello europeo.
“Nel progetto - commenta Angelo Luigi Marchetti, presidente Assolegno e delegato alla Formazione in FederlegnoArredo - si esplicita in maniera dettagliata come 11 professionalità del nostro settore siano chiamate a evolversi ed è evidente quanto le competenze ambientali e digitali saranno alla base della forza lavoro di un domani che già batte alle porte. Come Federazione - ribadisce Marchetti - stiamo cercando di anticipare i nuovi bisogni delle imprese, così da stimolare anche la filiera formativa a sviluppare percorsi adeguati alle sfide in atto e progetti come questo, servono proprio a focalizzare obiettivi e strumenti necessari per il loro raggiungimento”.
Dall'alternanza scuola-lavoro all'alleanza scuola-lavoro
Per quanto riguarda il problema della formazione, questo si pone su due livelli: da un lato formare adeguatamente i giovani e dall'altro aggiornare le competenze di chi già lavora.
Per Barbara Minetto, vicepresidente Assarredo con delega alla formazione, “Il nostro settore sconta il pregiudizio diffuso che lavorare il legno o produrre mobili appartenga solo alla sfera dell'artigianalità e del lavoro manuale. Non è così: ci sono molte aziende estremamente innovative e avanzate dal punto di vista tecnologico. Il fascino di questa industria sta proprio nella capacità di coniugare mestieri tradizionali con l'uso di macchinari avanzati”.
Anche le istituzioni poi devono fare la loro parte. “E’ tempo di passare da quella che fino ad oggi abbiamo chiamato alternanza scuola-lavoro a una vera e propria alleanza scuola-lavoro " spiega ancora Barbara Minetto.
Il settore legno-arredo può del resto contare su valide esperienze come la Fondazione ITS Rosario Messina di Lentate sul Seveso, l’Its del legno-arredo di Pesaro e la nuova Innovation Platform del Friuli Venezia Giulia.
Il progetto Sawyer vuole far sì che teoria e pratica, formazione e impresa siano entrambe interpreti del cambiamento. Anche la notizia secondo cui nell’ambito del PNRR è previsto un rafforzamento degli istituti tecnici superiori orientandoli sempre più verso il mercato del lavoro, va esattamente in questa direzione, così come l’idea di affidare la loro guida a figure imprenditoriali e indire bandi per la modernizzazione digitale e tecnologica dei laboratori.
Nella foto: studenti del Polo formativo LegnoArredo Fondazione ITS Rosario Messina