- 11/11/2021
- Economia e marketing
Fotografare il settore legno-arredo e la sua filiera in tema di comportamenti sostenibili per guidare nel miglior modo possibile il processo di transizione green: così FederlegnoArredo affronta la sfida della sostenibilità al centro della survey “Legno-arredo italiano nella transizione ecologica“, realizzata in collaborazione con la Fondazione Symbola e presentata nel corso dell’assemblea annuale della Federazione svoltasi lo scorso 3 novembre.
Il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, che proprio della sostenibilità ha fatto uno dei punti chiave del suo mandato, ha spiegato durante l'assemblea la linea dell'associazione: “Abbiamo voluto prima guardarci allo specchio, con un approccio molto pragmatico che ci aiuti a mettere a fuoco i nostri punti di forza e quelli su cui dobbiamo lavorare di più, ma nella piena consapevolezza che indietro non si torna“.
Tracciare la road map verso la transizione ecologica
I dati rivelano una filiera che, in un'ottica di economia circolare, è già tra le più avanzate in Europa; è necessario però mappare i percorsi avviati dalle imprese, dalla catena di approvvigionamento ai processi produttivi, dalla progettazione al fine vita dei prodotti, per tracciare la road map del settore verso la transizione ecologica, trasformando le sfide ambientali in opportunità di crescita. “Se la sostenibilità è già al centro di una filiera integrata verticalmente come quella del legno-arredo, la transizione ecologica rappresenta per le singole aziende una svolta epocale. Non cogliere l’opportunità – ha ribadito Feltrin - significherebbe autoescludersi dal mercato e le Federazioni di categoria hanno un ruolo centrale in tal senso, per accompagnare tutti gli attori, specialmente le aziende più piccole, verso un modello pienamente sostenibile e circolare”.
Questo modello si è concretizzato in un Decalogo dove vengono delineati gli obiettivi che la filiera deve perseguire con l'ambizione di diventare una voce autorevole sul tema fornendo una guida agli operatori del settore.
“Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario, - ha dichiarato il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci - ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo. FederlegnoArredo, con cui la Fondazione Symbola collabora da tempo sui temi della qualità, del design e dell’economia circolare, è un esempio del mix vincente di tradizione e ricerca, innovazione e bellezza che rendono unici i nostri prodotti”.
I punti chiave della survey
I punti chiave sui quali si è basata la survey “Legno-arredo italiano nella transizione ecologica“ sono l'attenzione al ciclo di vita dei prodotti con l’obiettivo di allungarne la durata e conseguentemente la sostenibilità; la valorizzazione delle materie prime sostenibili; l'approccio progettuale esteso al sistema produttivo e all’ecodesign; il recupero di materia ed energia, con riferimento sia all’attività produttiva vera e propria che ai prodotti stessi ed estensione delle certificazioni intese come spinta verso la sostenibilità.
L'indagine è stata realizzata su un campione rappresentativo di tutte le componenti della filiera, da monte a valle, ovvero dalla materia prima al prodotto finito. Si tratta prevalentemente di Pmi fortemente votate all’export e dalla lunga tradizione che per il 60% utilizzano fonti energetiche rinnovabili, mentre il 40% arriva a coprire almeno la metà del proprio fabbisogno con energia rinnovabile. Il 67% delle aziende usa materiali o semilavorati realizzati con materiali riciclati, l'81% utilizza legno prodotto in modo sostenibile, quota che sale all’89% se si considerano le aziende del legno. Il mondo del legno-arredo sperimenta nuovi materiali, collaborando sempre più spesso con gli istituti di ricerca, e integrando i principi della sostenibilità ambientale con quelli estetico-funzionali tipici del design.
Per quanto riguarda la fase di progettazione si evidenzia che circa il 50% delle imprese considera fondamentale la riduzione degli imballaggi, la riciclabilità dei prodotti e l’efficienza energetica, mentre un terzo considera, nella medesima fase, criteri tipici dell’economia circolare quali riparabilità e riuso. Sul fronte dei processi produttivi, il 64% delle imprese ha implementato interventi per renderli più efficienti, due terzi dei quali hanno portato a una riduzione degli scarti di produzione, e più della metà delle aziende interpellate afferma di riutilizzare gli scarti interni o esterni. Il 44% ha attivato, negli ultimi 3 anni, meccanismi di riduzione dei consumi idrici, incluso il riutilizzo delle acque di processo. In tema di certificazioni, il 60% delle aziende possiede la ISO9001, seguite dalle certificazioni FSC, PEFC e ISO1401. Il 56% delle imprese dichiara anche di scegliere i fornitori attraverso criteri di valutazione che tengono conto degli aspetti ambientali, e il 74% delle aziende si approvvigiona, almeno in parte, di materie prime locali, in un’ottica di filiera corta.
Uno dei punti strategici per l’implementazione di queste politiche aziendali è la formazione di figure professionali dedicate, e sul piano del capitale umano un’azienda su tre dichiara di avere un responsabile ambientale designato.
Nella foto, un momento dell'Assemblea nazionale di FederlegnoArredo (credits Francesco Rucci)