- 31/10/2022
- Economia e marketing
Transizione verde, un’opportunità per rafforzare l'economia
Analizzando i dati del Rapporto GreenItaly, il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, ha dichiarato: “C’è un’Italia che può essere protagonista con l’Europa alla COP27 in Egitto: fa della transizione verde un’opportunità per rafforzare l’economia e la società e coinvolge già oggi 2 imprese manifatturiere su 5. Accelerare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica per sostituire i combustibili fossili oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi e aiuta la pace. Esiste già oggi un’Italia che fa l’Italia pronta alla sfida della crisi climatica: nel Rapporto GreenItaly 2022 si coglie un’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori”.
Nel 2021 la quota di imprese eco-investitrici è cresciuta, rilanciando il processo di transizione verde del Paese: si è passati infatti da una quota del 21,4% del 2020 alla quota del 24,3% nel 2021.
Nel quinquennio 2017-2021 sono oltre 531 mila le aziende che hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: il 40,6% delle imprese nell’industria ha investito, valore che sale al 42,5% nella manifattura.
Le imprese green più dinamiche sui mercati esteri
Quali sono i motivi che spingono le imprese a investire in prodotti e tecnologie verdi? Le imprese eco-investitrici sono più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono: il 35% delle prime prevede infatti un aumento nelle esportazioni nel 2022 contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito. Percentualmente inoltre aumentano di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%).
I contratti relativi ai green jobs, con attivazione 2021, rappresentano il 34,5% dei nuovi contratti previsti nell’anno. Nello specifico le figure ricercate dalle aziende per le professioni di green jobs sono quelle professionali più qualificate ed esperte in termini relativi rispetto alle altre figure. A fine anno gli occupati che svolgono una professione di green job erano pari a 3.095,8 mila unità, di cui 1.017,8 mila unità al Nord-Ovest (32,9% del totale green nazionale), 741,2 mila nel Nord-Est (23,9%), 687,9 mila unità nel Mezzogiorno (22,2%) e le restanti 648,8 mila al Centro (21%).
Le potenzialità delle fonti rinnovabili
Nel 2021 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili nel mondo è stata pari al 28,3% del totale, con eolico e solare quintuplicati in 10 anni. Nel 2021 in Italia il 36% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, con una produzione di circa 113,8 TWh. Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030.
Il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, ha sottolineato che “da anni il nostro mondo produttivo dimostra un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale, e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili. Ma, purtroppo, i tempi autorizzativi stanno rallentando l’installazione di impianti per la produzione di questo tipo di energia. Basti pensare che nel 2021 è stata installata solo una potenza pari a 1.351 MW, un dato molto lontano dal target definito dal Governo pari a 70.000 MW da installare entro il 2030”.
Italia leader in economia circolare
Un eccellente risultato per la transizione ecologica e lo sviluppo di un’economia sempre più green riguarda anche l'economia circolare dove l'Italia è leader e ha la più alta percentuale di avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti: l'83,4% (2020), 30 punti percentuali in più rispetto alla media europea (53,8%) con una crescita storica nell'impiego di materia seconda nei settori industriali nel biennio 2020 -2021.
Le Geografie del Rapporto GreenItaly
Le Geografie del Rapporto GreenItaly descrivono ampliamente i settori produttivi italiani, con sostenibilità ed economia circolare che si consolidano come temi nelle strategie delle aziende.
Nella filiera agroalimentare l’Italia ha diminuito le vendite di prodotti fitosanitari del 19%, ed è leader nel biologico europeo, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4% (2021). Inoltre, è in Italia il distretto biologico più grande d’Europa.
Anche nel mondo dell’edilizia, come evidenziato dai dati degli investimenti, è forte la spinta alla sostenibilità. Gli incentivi fiscali e bonus statali hanno fatto registrare una crescita degli investimenti (+25%) in riqualificazione del patrimonio abitativo nel 2021.
La filiera arredo-casa, come già rilevato nelle precedenti edizioni del rapporto, si conferma fortemente attiva sul tema sostenibilità: il 95% del legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, mentre il 67% delle imprese utilizza materie prime seconde e l’81% legno prodotto in modo sostenibile e recentemente si è dotata di un piano per accelerare nella transizione ecologica.
Il settore della meccanica, secondo in Europa per occupati, sta facendo i conti con il rischio di approvvigionamento delle materie prime critiche di cui l’Italia è fortemente dipendente dall’estero. Tuttavia, il comparto è in cerca soluzioni per allungare la vita utile dei macchinari, recuperare materiali per dare loro nuova utilità nel settore, digitalizzare e rendere più efficienti i processi.
Anche la chimica bio-based, grazie a nuovi prodotti, amplia i campi di applicazione industriale, dall’agricoltura alla cosmesi, passando per i carburanti fino all’arredo.