- 16/09/2022
- Economia, News e Fiere
L’export italiano di beni crescerà quest’anno del 10,3%, continuando a registrare un andamento positivo anche nel 2023 (+5%), quando si raggiungeranno quasi 600 miliardi di euro, che consentiranno all’Italia di mantenere pressoché invariata la sua quota di mercato a livello mondiale.
E' questo il dato positivo che emerge dall’ultimo Rapporto Export di SACE dal titolo “Caro export. Sfide Globali e il Valore di Esserci”, presentato nel corso di una diretta streaming realizzata con e per le aziende esportatrici italiane, che hanno raccontato la propria esperienza e i risultati raggiunti grazie anche al supporto di SACE.
L’appuntamento, giunto quest’anno alla XVI edizione, è ormai la bussola di riferimento nella ricerca di mercati che consentano un posizionamento internazionale più solido e diversificato, aspetto sempre più strategico per le imprese italiane.
Export italiano, volano di crescita per la nostra economia
In uno scenario sempre più complesso, dove incertezza geopolitica, caro prezzi e interruzione delle catene di fornitura saranno le principali sfide per l'export italiano, questo tuttavia si confermerà un traino prezioso per la nostra economia, anche se sarà decisamente più costoso.
Quest’anno, come dicevamo, le esportazioni italiane di beni in valore registreranno un aumento a doppia cifra spinto però in larga parte dal fattore prezzo, più che dal volume, che esprimerà invece solo un +2,6%.
Se quindi quest'anno è il “Caro export” a spingere il valore del Made in Italy, nel 2023, in un contesto ancora incerto, sarà la resilienza delle aziende a dare impulso alle vendite oltreconfine, grazie anche al supporto di una gamma sempre più ampia di prodotti e servizi assicurativo-finanziari e di accompagnamento offerti dal Gruppo SACE.
“Abbiamo risorse, strumenti e competenze per affrontare le sfide globali e tenere alta la bandiera dell’export italiano nel mondo”, ha commentato l’Amministratore Delegato di SACE Alessandra Ricci. “Con un approccio sempre più strategico, un’attenzione a nuovi mercati e grazie a tutto il sostegno assicurativo-finanziario che il nostro Gruppo è in grado di offrire, le aziende italiane possono rafforzare la loro competitività anche in un momento complesso come questo”.
I trend per settori e geografie
Secondo il Rapporto Export 2022 di Sace anche per i diversi settori di export assisteremo quest’anno ad ampie crescite in valore, mentre gli aumenti in volume rimarranno generalmente più contenuti. Il ritorno dell’inflazione globale si rifletterà, inoltre, in un calo del potere d’acquisto delle imprese e delle famiglie più in difficoltà, che potranno ridurre le risorse destinate agli acquisti di beni di consumo.
A livello geografico il conflitto in Ucraina e il protrarsi, anche se con minore intensità dell’emergenza sanitaria, stanno producendo effetti differenziati. L’Europa avanzata sta scontando le criticità dell’approvvigionamento di input, in particolare quelli energetici, e le difficoltà lungo le catene globali, ma la struttura economica dei Paesi permette loro di mitigare, almeno temporaneamente, tali effetti.
Tra le aree che stanno beneficiando dei rincari dei prezzi dell’energia e delle nuove fonti di fornitura cercate dall’Europa, c’è senza dubbio il Medio Oriente e il Nord Africa, soprattutto in quest’area, con differenze significative tra Paesi esportatori e non.
Analizzando le economie emergenti, numerose opportunità per le nostre imprese deriveranno dai piani di investimenti pubblici degli Emirati Arabi Uniti, dell’Arabia Saudita o dell’India, e dal crescente inserimento nelle catene di approvvigionamento di player nazionali in Messico o Colombia.
Per quanto riguarda i mercati asiatici, le potenzialità della Cina si mantengono elevate, nonostante un contesto attualmente meno favorevole da diversi punti di vista; le esportazioni italiane potranno però beneficiare dell’impronta industriale decisamente trasformatrice del Vietnam.